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San Charbel
Il 14 maggio 2025, a metà strada tra il compleanno di san Charbel (8 maggio) e il proprio compleanno (22 maggio), Nohad El Chami ha reso l’anima a Dio all’età di circa 88 anni. È incerto infatti l’anno della sua nascita.
I funerali si sono svolti il 15 maggio nella cittadina di Al-Mzareeb, in Libano. Il vicario patriarcale ha presieduto la celebrazione in rappresentanza del patriarca maronita, cardinale Béchara al-Rahi, alla presenza di alte cariche religiose e politiche e di numerosi fedeli, uniti nel cordoglio e nella preghiera.
Dopo la proclamazione del Vangelo è stato letto il messaggio del patriarca, che ha ricordato: “La defunta Nohad Al-Chami, cara a tutti noi, testimone viva e permanente del miracolo di san Charbel dal 22 gennaio 1993, ha raggiunto la casa del Padre per ricevere il premio della bella testimonianza resa con la sua fede, la sua vita spirituale e la sua generosa maternità. Condividiamo il vostro dolore e le vostre lacrime, e l’accompagniamo con la preghiera verso quella dimora celeste ‘non costruita da mani di uomo’ (2 Cor 5,1)”.
Nata e cresciuta in una famiglia cristiana praticante, durante la sua vita Nohad ha affrontato numerose prove. Sposata in giovane età e madre di dodici figli, a 55 anni fu colpita da emiparesi irreversibile che la costrinse a letto e all’inattività totale. Senza speranze di guarigione dal punto di vista medico, si rivolse con fede a san Charbel, supplicandolo di guarirla o di farla morire. Il santo le apparve in sogno nella notte tra il 21 e il 22 gennaio 1993 e le disse: “Non temere, Nohad, sono padre Charbel e sono venuto a operarti”.
Al risveglio la donna si ritrovò guarita, con due incisioni visibili sul collo, suturate e imbrattate di sangue. La sua guarigione istantanea è stata dichiarata scientificamente inspiegabile, così come il mistero delle cicatrici sul suo collo, che si sono riaperte il 22 del mese per il resto della sua vita. Il patriarca ricorda: “Quando ero vescovo di Byblos, fui tra i primi a visitare Nohad dopo il miracolo e il medico mi consegnò un frammento del filo con cui il santo aveva chiuso le sue ferite”.
Il santo in seguito le apparve di nuovo e le spiegò: “Ti ho operato con la potenza di Dio e ti ho lasciato le cicatrici, affinché tutti le vedano e ritornino alla fede. Ti chiedo di recarti all’eremo di Annaya ogni 22 del mese, per partecipare alla santa messa. Là io sono sempre presente”.
Da qui è nata la tradizione charbeliana del 22 del mese, che si celebra in ogni parte del mondo. Da allora, in questa data, presso la tomba di san Charbel ad Annaya si svolge una solenne processione eucaristica con folle immense di fedeli. L’appuntamento mensile, nato in Libano, si è progressivamente esteso in ogni parte del mondo, soprattutto nei Paesi dove vivono i libanesi della diaspora, dando origine a una tradizione ormai universale. Il 22 maggio 2025, per la prima volta, Nohad la seguirà dal cielo.
Le sue preghiere, la sua umiltà e le sue sofferenze, trasformate in offerta gradita a Dio, l’hanno resa un punto di riferimento per generazioni di fedeli.Pochi mesi prima del decesso, per gentile concessione dei figli di Nohad, la scrivente ha ottenuto l’autorizzazione a pubblicare per la prima volta in Italia la sua biografia molto sofferta. Il libro è arricchito dalle analisi scientifiche condotte sulle sue cicatrici e dai racconti dei fedeli che hanno ricevuto grazie per sua intercessione : "San Charbel: il miracolo di Nohad e il 22 del mese", Ed. Segno.
La storia della sua vita ha commosso il mondo, anche attraverso il film in lingua araba Nohad El Chami: un segno per la fede, basato sugli scritti del monaco maronita Hanna Skandar, il primo a documentare la sua vita e le pesanti sevizie che Nohad ha subito dalla famiglia del marito.
Nata lo stesso giorno di santa Rita da Cascia, che ha vissuto un matrimonio sofferto, anche Nohad ha subito il martirio coniugale, che ha affrontato con le armi dell’amore, della preghiera e del perdono.
Un anno fa il Comune di Halat le ha intitolato una strada e il Ministero del Turismo libanese ha annunciato che la cappella situata nella sua abitazione sarà inclusa nella mappa ufficiale dei siti del turismo religioso.
Ora che il suo cammino terreno si è concluso, restano vivi il suo esempio e la sua testimonianza. Di certo Nohad continuerà ad aiutare coloro che si affidano alla sua intercessione e non è escluso che possa essere canonizzata, come molti si auspicano.
Patrizia Cattaneo
16 maggio 2025